Lavorare in un parco è un valore aggiunto, ma alcune cose sono da mettere a punto. È il parere delle imprese siciliane indagate da Sicilia e Toscana nel progetto Turismo Verde. #sicilianatura

Quasi il 90% delle imprese siciliane credono che il sistema Parco possa essere un valore vincente nei prossimi anni, contro il 76% di quelle Toscane. Per i tre quarti di coloro che vorrebbero crederci è però una apertura di credito condizionata.
Le opportunità dell’essere nel parco possono trasformarsi in occasione di sviluppo se si lavora sulla promozione e distribuzione, sull’informazione e l servizi al turista, sulla sentieristica, sulla collaborazione e sulle reti.
È uno degli aspetti incoraggianti che si deducono dalla indagine che sarà presentata mercoledì 14 nella sede del parco dell’Etna a Nicolosi. La ricerca mette a confronto le imprese siciliane e quelle toscane al termine del progetto Turismo verde condotto dalle due regioni.
In generale nelle due regioni le imprese fanno richieste precise, ma sono diverse le aree di azione. Mentre in Toscana l’attenzione è posta su elementi legati ai servizi commerciali (promozione e distribuzione 49% contro 33%, Informazione e servizi al turista 37% contro 28%), in Sicilia sono richiesti in misura maggiore interventi strutturali a consolidamento dell’offerta, sia fisici (sentieri e percorsi 33%) sia organizzativi (collaborazione e reti 30%, organizzazione di eventi 11%). Un segnale che sembra denotare un atteggiamento differente verso l’istituzione, più di “servizio” in Toscana e più di “sostegno e lavoro comune” in Sicilia.
Simile, invece, la richiesta di miglioramento delle infrastrutture, strade in primis, e di allineamento dell’efficienza operativa tra parte pubblica e privata.

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